La sposa di Habaek – KDrama

Sara Esposito/ Luglio 24, 2020/ Series/ 0 comments

Drama coreano tratto dal manhwa di Yoon Mi-kyung dall’omonimo titolo, e che viene pubblicato in Italia nel 2017. Simpatico e divertente, nonché molto leggero e piacevole. Non si può pretendere sempre una serie con effetti speciali, fantasmi e quant’altro. In realtà questo drama è molto bello proprio perché nonostante sia accattivante è da vedere con una certa spensieratezza. Non mancano nemmeno i colpi di scena, gli amori impossibili e la gelosia di tre divinità scese sulla terra e che iniziano ad apprezzare la vita umana molto più che nel loro regno.

La trama ha come protagonista Ha-baek, dio dell’acqua e sovrano di tutti gli altri regni, ragazzo vanitoso e presuntuoso che nel regno degli dei ha sempre avuto tutto quello che desiderava. Prima di essere incoronato, però, riceve un compito, scendere sulla terra e trovare tre pietre dai poteri magici che lo aiuteranno a reclamare il trono. Sulla terra potrà chiedere aiuto della famiglia che tramanda da generazioni una promessa: quella di essere servitori di dio. Quando Ha-baek arriverà sulla terra, dopo alcune complicanze, tuttavia, scoprirà che l’erede della generazione dei servitori è Yoon So-ah, direttrice di una clinica psichiatrica privata, disillusa della vita e con un segreto che la lega alle difficili scelte del padre che l’hanno sempre messa in secondo piano.

Sulla terra a custodire le pietre ci sono il dio del vento Bi-ryeom e la dea dell’acqua Mu-ra, ma nel tentativo di nascondere che una delle tre pietre fosse andata persa, ostacoleranno Ha-baek che dovrà fare affidamento su So-ah, convinta che Ha-baek soffra di un problema psichiatrico.

 

 

 

 

 

Titolo originale: 하백의 신부

Titolo internazionale: Bride of the water God

Tipologia: K-drama (serie TV coreana)

Genere: romantico, fantasy

Episodi: 16

trama: tratto dall’omonimo manhwa

  1. Spiritoso e piacevole da guardare
  2. Il fatto che Ha-baek debba vivere la sua esperienza sulla terra come un umano, insegna alla divinità ad apprezzare le cose semplici e a non dare per scontato ciò che si possiede, un insegnamento che fa riflettere anche nella realtà
  3. Cast di professionisti e con apparizioni speciali del mondo coreano

Il lato fantasy di questa storia dà l’originalità che evita di focalizzare l’intera attenzione sul solito triangolo amoroso. C’è da dire, tuttavia, che in questo caso il personaggio di So-ah è uno di quelli che rivoluziona il genere femminile stereotipato: ragazza povera con una vita difficile che conosce un ragazzo ricco ma con una madre disonesta. In questo racconto So-ah è una donna forte, intraprendente e in carriera, nonostante le difficoltà, che non ha “bisogno” di avere qualcuno accanto, ma che ha anche un evento triste della sua infanzia che l’ha segnata per sempre. Il padre, infatti, uomo di grande cuore, aveva dato la sua vita a salvare bambini orfani e persone in difficoltà fino a quando, dopo l’ennesimo viaggio scompare. So-ah e la madre, abituate ai suoi viaggi, pensarono che semplicemente era andato via, ma il tentato suicidio di So-ah è il pezzo mancante del puzzle per comprendere l’amore vero del padre per la propria bambina.

Nel frattempo anche tra gli dei ci sono delle sfide, il dio dell’acqua e sovrano perde i suoi poteri, e nel frattempo deve mantenere il proprio potere e farsi rispettare dalle altre divinità sulla terra. Inoltre, i ricordi del semidio Shin Hoo-ye, amministratore delegato di una grande azienda e proprietario di un hotel di lusso, fanno emergere nuovi elementi sul passato e sulla triste storia d’amore tra Ha-baek e un’umana.

A mettere alla prova i due protagonisti, l’amore impossibile tra un’umana che non crede nelle divinità e un dio che non può restare sulla terra perché deve prendersi cura del suo regno. La soluzione sembra non esserci, e per questo motivo i due decidono di non vivere nessuna storia d’amore destinata a non continuare, tuttavia, dopo un primo addio della coppia, Ha-baek ha una nuova missione sulla terra, e questa volta, propone a So-ah di vivere solo il presente. Prima della sua partenza gli innamorati passano momenti indimenticabili, conservati in un pupazzo che la ragazza compra da un venditore per strada e da un ritratto “che diversamente dalle foto non sbiadirà mai”.

Quando Ha-baek è nel suo regno, infatti, c’è un leggero avvicinamento tra Shin Hoo-ye e So-ah, che non sa la verità sul semidio, ma nulla può intromettersi in una storia d’amore che deve ancora fare il suo corso.

A salvare il lieto fine è quel desiderio, espresso dai servitori che possono chiedere qualunque cosa. So-ah, così, esprime una richiesta: dare a Ha-baek la possibilità di restare con lei per tutta la durata della sua vita, e poi tornare nel suo regno.

Noi lettori e fan di fantasy normalmente siamo abituati ad un amore che dura per sempre o per la vita, e quindi questo sembrerebbe un finale solo per metà. Tuttavia So-ah non avrebbe potuto chiedere altro, dato che la sua antenata aveva già tradito il dio dell’acqua in passato, quindi questo è il miglior scenario possibile, un po’ egoistico forse, da parte di So-ah che non dovrà vivere tutta la sua esistenza ricordando solo 50/70 anni passati, ma in fondo è una racconto, e ognuno può trovarci il proprio finale.

Confronto tra divinità: Goblin vs Ha-baek

Un altro telefilm coreano molto interessante e nella lista “da vedere” è proprio Goblin, dal nome un po’ strano per noi occidentali ma che si presenta davvero come un ottimo lavoro. Ciò che accomuna questi due prodotti televisivi è l’anima del personaggio principale, in entrambi, infatti, c’è una divinità che si deve rapportare con la vita “insignificante” dei comuni esseri umani. 

Tuttavia, è errato confondere i due personaggi, perché sebbene il goblin sia di per sé una divinità, non è davvero un “dio”, per questo motivo, probabilmente, nella serie lui è goblin e non dio, anche perché l’essenza divina, in questo telefilm non si manifesta affatto fisicamente, ma soltanto attraverso altre forme viventi. 

Con Ha-baek, invece, il concetto di divinità è rappresentato da una sorta di visione orientale degli dei dell’olimpo, dove ognuno di loro conserva un carattere e una personalità affine a dei poteri particolari, legate anche ai 4 elementi. Infatti, il semidio Shin hoo-ye, considerato né umano né divinità, controlla il potere del fuoco, che è il più distruttivo tra gli elementi. 

Insomma, due “dei” diversi, due storie accattivanti, e due personaggi “divini” da apprezzare. 

Goblin (sx) e La sposa di Ha-baek (dx)

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