Hwarang – KDrama

Sara Esposito/ Agosto 5, 2020/ Series/ 0 comments

Serie TV ricca di colpi di scena, scritturata tra il 2016 e il 2017 da Han Suk-won e Park Sung-hye. Al centro di questo racconto, che sembra uno spaccato di fantasia in una storia vera ci sono due personaggi, amici-nemici sin dall’inizio, ma con un grande potere: entrambi decideranno il destino del regno di Silla.

Nella realtà il Regno di Silla è parte della storia della Corea, questa porzione di territorio, vede la nascita nel 57 a.C., fondato da Park Hyeokgeose, insieme ad altri due regni, Baekje e Goguryeo. Grazie al generale Kim Yushin, i tre regni verranno unificati sotto la corona di Silla con il nome di Silla unificato. Dopo circa 900 anni, Silla si dividerà in altri tre piccoli stati, per poi sottomettersi alla dinastia Goryeo nel 935.

Che sia il nome del regno ad essere importante per la nazione coreana, lo raccontano una serie di testimonianze e leggende, secondo le quali, i diversi ideogrammi cinesi, usati per scrivere Silla, sono la radice dalla quale nascerà Seoul (Seo’ul), ovvero città capitale, di fatto oggi capitale della corea del sud. Una leggenda, inoltre conferisce al Regno di Silla, un tratto del tutto orientale. Si dice infatti, che Silla venisse indicata anche come Gyerim che significa gallo della foresta, e che nei pressi del palazzo reale vi fosse un bosco, all’interno del quale una Coccatrice avrebbe messo al mondo un uovo dal quale è nato il fondatore del regno.

Non è strano che se si cerca un contatto con la cultura orientale si conoscano determinate caratteristiche storiche al limite tra il magico e l’impossibile. Vivere le popolazioni del sol levante, a volte può significare mettere in dubbio la realtà che conosciamo per vivere alcune tra le storie più belle.

Questo k-drama, con i presupposti di una storia vera, racconta delle avventure di Kim Sun-woo e di Sammakjong, parla d’amore non corrisposto e di amori impossibili, di usurpazione e di aristocrazia. I hwarang sono questo, bellezza, compassione, amore e forza, belli e taglienti, realmente esistiti ma con storie che potrebbero far impallidire qualsiasi romanzo rosa.

Titolo originale: 화랑

Anno: 2016-2017

Tipologia: k-drama

Genere: storico, fantasy

Episodi: 16

Trama: basata su fatti storici

Ideatore: Han Suk-won e Park Sung-hye

  1. A chi piace avere un riscontro storico, questo è il drama ideale. Per chi invece preferisce l’avventura, gli scontri con la spada e l’amore, questo è il drama ideale. Insomma, c’è tutto in queste venti puntate, quindi “perché no?” è la domanda giusta.
  2. Il cast è molto efficiente, i personaggi principali oltre ai protagonisti hanno tutti una storia diversa da raccontare che li porta ad essere in un determinato modo e a crescere comprendendo fino a che punto possono accettare le proprie origini.
  3. Non c’è una sola storia d’amore “normale”, così come forse anche oggi non esiste una storia “facile”, anche in questa serie TV ogni coppia deve affrontare delle difficoltà, adattate ai tempi.
  4. Potrebbe sembrare strano come i legami si intrecciano, i ruoli si capovolgono, ma come a volte “la cosa giusta” è anche la più facile per ottenere quello che si desidera.
  5. Si matura, si cresce, si cambia idea, questo è un perfetto esempio di cosa si crede di volere e cosa in realtà si desidera, l’importante è accettarlo.

È davvero difficile in questa storia, prendere le parti di qualcuno. Normalmente un qualsiasi fan sarebbe tenuto a proteggere il cuore del protagonista, ad appoggiarlo, sempre. In questa storia non si può, anche se Kim Sun-woo (Park Seo-joon) è il principale protagonista della storia, non si riesce ad evitare empatia con Sammaekjong (Park Hyung-sik) i due, che a questo punto sono cugini, ma che sembrano due fratelli, bloccati in una relazione di amore e odio, di bugie e verità mai confessate. Questo drama è, prima di essere una storia d’amore, un racconto di amicizia, di fiducia e di coraggio.

Purtroppo se c’è una nota dolente è, come spesso capita in questo genere televisivo, il personaggio femminile principale: Kim Ah-ro (interpretata da Go Ara), è la fanciulla da proteggere, salvare. Anche se nel corso delle puntate, è anche lei un personaggio che cresce e matura, all’inizio è esattamente l’immagine di una bambina, nel suo mondo, dove niente può ferirla, dove c’è il padre a proteggerla da ogni male. Insomma, nonostante la crescita emotiva della donzella che sembra attirare una quantità di danni immane, è un po’ il carattere che manca.

Questo spirito però è preso dai Hwarang. Realmente esistiti durante il regno di Silla, vengono chiamati così dal significato di “cavaliere in fiore”. I giovani erano scelti tra i membri più forti dell’aristocrazia, venivano addestrati a combattere sia con il corpo che con la mente e lo spirito, erano i futuri generali, belli e taglienti come le spade che portavano con sé. In questa storia, non si mostrano tutti i hwarang, ma soltanto quelli più legati ai personaggi principali, nonostante questo, ognuno ha la sua vita da raccontare, le sue difficoltà e le sue passioni, e questo rende ogni personaggio secondario, più interessante.

Il finale e Kim Yushin

Non so dire personalmente se appoggio questo finale oppure no, è difficile infatti stabilire se fosse più giusto affidare il trono al vero erede o a colui che era stato preparato per questo evento fin da bambino. Se facciamo due conti, infatti, colui che doveva prendere le redini del regno era Kim Sun-woo, primo figlio di un primo figlio, e pertanto in assoluto la prima linea di discendenza. Anche poi, volendo considerare il viaggio a Baekje e lo scontro con il principe ereditario, sono tutti punti a favore della sua incoronazione, piuttosto che quella del hwarang che si faceva chiamare Ji-dwi (Sammaekjong). Ma dopo il karma sarebbe stato troppo crudele con il futuro re. Kim Sun-woo avrebbe avuto un cognome, una nuova famiglia, un intero regno, e l’amore della sua vita, e a Sammaekjong non sarebbe rimasto più nulla se non la principessa, sua sorella. Questa situazione non aveva una soluzione chiara e definita, fino alla fine non si poteva prevedere cosa sarebbe successo. Avrei sperato in un re più coraggioso, più forte emotivamente, ma alla fine, evitando di esprimere preferenze, Sammekjong potrebbe essere un’ottima soluzione, una coreggenza sembrava davvero assurda, anche se impossibile persino in un racconto inventato, personalmente, l’avrei trovato il finale perfetto.

Anche nei confronti di Kim Sun-woo, però ci sono delle critiche necessarie. Sembra che l’unica cosa che lo abbia mai interessato è questo amore per Ah-ro e i sensi di colpa per la morte del suo amico che non è riuscito ad impedire. Nel racconto è chiaro come qualsiasi decisione presa dal personaggio sia unicamente in relazione a quanto la donna stesse in pericolo. Tuttavia, anche prima di conoscerla Sun-woo si era sempre schierato per proteggere i più deboli, infatti, il fratello di Ah-ro e miglior amico del protagonista, era un attira-guai anche lui, e puntualmente Sun-woo lo aveva sempre protetto, quindi perché minimizzare il suo coraggio e la sua forza etica soltanto per una donna?!

La sua decisione, infine, di rinunciare alla corona per proteggere l’amico Sammaekjong e scegliere così di diventare “un generale” (un Hwarang) a tutti gli effetti, sembra proprio accomunarlo ad un personaggio realmente esistito: Kim Yushin.

Personalmente non ho avuto modo di approfondire la storia della Corea, e quindi le mie potrebbero essere supposizioni senza senso, ma la storia del generale realmente esistito Kim Yushin, che rinuncia al trono al quale aveva diritto, mi fa pensare proprio a Kim Sun-woo.

Kim Yushin, infatti, portò all’unificazione dei tre regni coreani (Silla, Baekje e Goguryeo), oltre ad essere uno dei hwarang più longevi della storia. Saggio, scaltro e con un grande potere spirituale, è ancora oggi un esempio per la popolazione coreana. Per scelta, Kim Yushin non divenne mai re, e venne dichiarato tale soltanto dopo la usa morte, come forma di rispetto. Tutto questo, lo accomuna al personaggio immaginario Kim Sun-woo, e mi piace pensare che sia proprio da lui che gli sceneggiatori abbiano preso l’ispirazione. Infondo questo permetterebbe anche di immaginare dov’è che si stiano dirigendo i Hwarang nella scena finale, quando in vestiti formali e spada alla mano, cavalcano insieme.

Insomma, una storia affascinante e tra la fantasia e la realtà. Con retroscena interessanti e tanti punti salienti, è stato un viaggio nel passato emozionante ed entusiasmante.   

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