La Confraternita del Pugnale Nero

Sara Esposito/ Ottobre 29, 2020/ Books/ 0 comments

J. R. Ward, Vol I – XV, Rizzoli Editore, 2010 – in corso

Lunga serie di J.R. Ward, intitolata La confraternita del pugnale nero, ovvero The Black Dagger Brotherhood, per la quale spendere un paio di parole di presentazione sembra alquanto doveroso. Immaginiamoci di essere all’interno di una fortezza che per certi versi può ricordare un antico castello, quindi statue, grandi tappeti, scalinate per ingressi trionfali, tantissime stanze da letto con bagno privato, ambienti per i domestici e quant’altro. Consideriamo però anche il lato più moderno di questo luogo: piscine, palestre per esercitazioni, passaggi che portano a residenze che possiamo definire “appartate”, grandi saloon dove si sfoggiano auto di qualsiasi genere e potenza, sistemi di sicurezza all’avanguardia per proteggere qualcosa o qualcuno di molto prezioso.

Siamo, quindi, in un castello in tempi moderni, ma chi vive in questa dimora? Ebbene la confraternita del pugnale nero è la storia dei membri della cerchia più stretta e che man mano va allargandosi delle figure attorno al Re dei vampiri Wrath, figlio di Wrath. Non si tratta di piccole storie d’amore prese randomicamente, ma di racconti di quei personaggi che vivono in questa casa, i loro atroci passati, delle loro difficoltà, del loro lavoro in quanto guerrieri e poi anche delle loro famiglie, mogli e figli.

Per questo motivo lo stile di questa scrittrice non mi dispiace affatto, è realistico per quanto possa essere una saga urban fantasy, ci sono scene di litigi coniugali, che poi si trasformano i riappacifica menti a luci rosse, scene di vita quotidiana, attacchi, combattimenti e anche momenti in cui i lettori hanno il fiato sospeso quando uno dei loro personaggi preferiti è letteralmente sotto i ferri in una sala operatoria.

La struttura quindi dell’intera saga è un misto tra tempo ciclico e tempo lineare, questo perché vengono tratti nei primi volumi, i personaggi della cerchia più interna a partire dal Re, per poi andando avanti le storie si miscelano sempre di più. Questo vuol dire che a fianco alle nuove storie d’amore di vampiri (e non) che potremmo definire secondari, compaiono di nuovo storie che abbiamo già visto nei libri precedenti, ma alle prese con nuove difficoltà, Wrath e la sua cecità, la questione di avere un erede, ma anche quelle di tanti altri. Nel frattempo, troviamo anche i racconti dal punto di vista degli antagonisti, che molto spesso possono collidere in qualche punto con i racconti principali. L’aspetto lineare, invece, è dato proprio dai volumi che si susseguono, dalle storie di nuove coppie che si formano e che vanno a ingrandire la famiglia che vive nella fortezza.

Insomma, assolutamente da iniziare, questa serie che ad oggi conta XVII volumi usciti e che continuerà ancora per un po’, di cui qui sotto facciamo una generale carrellata dei primi XV volumi che sono stati pubblicati dal 2010 nella loro edizione Rizzoli.

ATTENZIONE!!! QUELLE CHE TROVATE QUI DI SEGUITO SONO RECENSIONI DEI LIBRI, QUINDI CONTENGONO SPOILER, SE NON VOLETE SAPERE IN ANTICIPO COSA ACCADE FERMATEVI IN TEMPO 

Il risveglio

Le pagine di questo volume trattano della storia d’amore tra Wrath e Beth, il capo dei vampiri, infatti, sorprende la bella e giovane Beth di ritorno nel suo appartamento. La donna, giornalista di cronaca, affascinante e desiderata, è abituata ad avance di qualsiasi genere, ma quando vede lo sconosciuto perde totalmente la testa. 

SPOILER – POST READING

Certo che può sembrare alquanto strano ed eccessivamente trita la storia dell’amore a prima vista, tuttavia, i lettori scopriranno nelle pagine di dopo che Beth non è una donna “normale”, da parte di padre – che non ha mai conosciuto – lei è un vampiro. Questo vuol dire che considerata la travolgente passione di cui questa specie è dotata, che un imprinting di questo tipo possiamo tranquillamente giustificarlo. La ragazza cerca così di conoscere una nuova parte di se stessa, mette in gioco sia il suo cuore che la sua realtà, consapevole che a breve dovrà trasformarsi anche lei e che questo forse potrebbe mettere un punto alla sua vita.

Questo volume ci presenta anche, come del resto è solita fare la scrittrice, i prossimi personaggi, che saranno i protagonisti del prossimo volume e inoltre lascia anche moltissimi punti interrogativi. La figura di Darius, ad esempio, desta non poca curiosità, ma come vedremo nei prossimi libri, non sarà un mistero svelato in poche pagine, anzi si infittisce sempre di più.

Quasi tenebra

Rhage e Mary sono i protagonisti di questo capitolo della confraternita, due personaggi sui quali incombono maledizioni diverse ma con le quali devono fare i conti ogni giorno. Rhage, infatti, chiamato anche Hollywood dai suoi confratelli, è un vampiro possente ma a cui piace scherzare, anche quando si trova in situazioni difficili. Tuttavia sulla sua schiena c’è un tatuaggio, che non è una semplice raffigurazione scolpita sulla pelle, ma il simbolo di una maledizione. Ogni volta che Rhage perde il controllo si trasforma in una figura spaventosa e che non ha piena consapevolezza di sé, anzi non ne ha alcuna. Rhage però ha imparato col tempo a sopportare questa maledizione, soprattutto consapevole che prima o poi la sua punizione avrà una fine, continua a vivere, quindi, la sua vita, donnaiolo per eccellenza dato che è uno tra i più piancenti vampiri nelle grazie del Re. Tutto questo fin quando non incontra Mary e capisce che in lei c’è qualcosa che lo attira, che lo conquista. Quello che sembra un amore puro e innocente, tuttavia, non lo è. Secondo le leggi dei vampiri è vietato innamorarsi di un umano, non perché loro si nutrano di questi ultimi – i vampiri di Ward si nutrono di altri vampiri di sesso opposto – ma perché questo li mette in pericolo, e la confraternita cerca proprio di proteggere il mondo dei fragili umani. Rhage, però, sfida tutte le leggi possibili per conquistare l’amore della sua Mary, se non fosse per un altro ostacolo: la leucemia della ragazza. Mary, infatti, ha i giorni contati, questo orribile male incombe su di lei e le fa vivere una vita lontano da impegni che sa di non poter mantenere, come una promessa d’amore.

SPOILER – POST READING

La scintilla tra Rhage e Mary, sarà più forte, tanto da spingerli a vivere insieme i momenti che restano alla ragazza, per quanto pochi possano essere, fino alla sua morte. Rhage però, chiederà un aiuto divino, quello della Vergine Scriba, una sorta di divinità che per i Vampiri è come il Dio cristiano. La Vergine Scriba, in quanto divinità, ha il compito di mantenere l’equilibrio e se Rhage vuole qualcosa deve anche cedere qualcosa, il ritorno di Mary a patto che lui tenga con sé la bestia per tutta la sua esistenza. Tuttavia, quando un vampiro si innamora, beh non c’è nulla che si possa mettere davanti all’soggetto del suo amore, Rhage, accetterà l’accordo per riaverla indietro, nonostante questo voglia significare la perdita della sua libertà.

Una storia travolgente, che messa in primo piano allontana il mondo fuori, forse anche perché in questo volume, la scrittrice ha voluto dare importanza ad altro, non tanto alla lotta contro il male visto come Lesser, ma altri mali, quelli invisibili, come la malattia di Mary, quelli che spesso sono i più difficili da battere.

Ma c’è un’altra cosa davvero importante introdotta in questo volume: John Mattew. Un giovane vampiro portato nel palazzo da Mary, e che lei ritiene un suo caro amico. Questo personaggio diventerà sempre più significativo nella serie e nemmeno lui stesso ne è consapevole, un nodo che dopo XV volumi ancora non è venuto al pettine. 

Porpora

 Una storia accattivante e tra le mie preferite della serie, questo perché finalmente al terzo capitolo vediamo la glymera, ovvero, l’aristocrazia dei vampiri. Oltre a ciò la protagonista, Bella, non solo ne fa parte, ma è una donna forte e sicura di sé e che conquisterà l’amore di uno dei più tetri e segnati vampiri della confraternita. Il libro però non inizia con una trama in salita, infatti, parte proprio dal rapimento della nobile Bella da parte dei nemici dei vampiri, i Lesser. A salvarla da loro sarà proprio Zsadist, il vampiro tenebroso per cui lei prova un certo interesse.

SPOILER – POST READING

Questo è un capitolo interessante per la saga, dove verranno mostrati molti e spiegati molti lati oscuri di questo personaggio, il gemello Zsadist, infatti, ha il cuore duro come la pietra, ma non senza delle motivazioni più che valide. Sta proprio a Bella, essere in grado di sciogliere il suo cuore e permettergli di amare ancora. Rapito quando era ancora piccolo, venduto, usato come schiavo di sangue, riuscirà a scappare da questa prigionia solo grazie al suo gemello Phury che per scappare con lui si taglierà una gamba saltando da una scogliera.

Scopriremo anche che i vampiri sono esseri che oltre ad avere un cuore particolarmente diverso dal nostro hanno un corpo che guarisce velocemente, ma soltanto se non entra a contatto con il sale. Le cicatrici che segnano il volto di Zsadist e la gamba di Phury non guariranno mai proprio perché loro si gettano in mare, e questo lascia un segno indelebile sia fisico che emotivo sui due gemelli.

Anche Phury prova qualcosa per la nobile Bella, ma il suo cuore, in questa storia, non è debole come spesso accade, lei è innamorata di Zsadist e di lui soltanto, nonostante il vampiro non riesca a capire come possa amarlo. Bella però sa cosa vuole ed è disposta a fare di tutto per salvare Zsadist dal suo passato tanto quanto lui è disposto a fare qualsiasi cosa per lei, una coppia che è legata da un amore così potente che supererà momenti difficili, ma che ne uscirà sempre più forte.

Senso

Nei primi volumi facciamo già conoscenza con il protagonista di questo libro, Butch è un amico di Beth che entra a far parte della famiglia dei vampiri perché molto testardo e così cocciuto da voler a tutti costi sapere cosa sta accadendo alla sua amica, tanto da ritrovarsi costretto a vivere in un mondo che gli è estraneo, ma forse non completamente. Gli inizi di questa convivenza, infatti, non sono per niente facili, ma… e dico ma, Butch riesce ad ambientarsi pian piano. Stabilirà una splendida amicizia con il personaggio del prossimo racconto, il tenebroso e affascinante Vishous, e conoscerà Marissa, una nobile anch’essa parte della glymera. La giovane vampira, però, in passato ha nutrito il Re Wrath e per questo si sente in una posizione scomoda, considerato che ora il Re ha una moglie e una felice storia d’amore, entrambi i personaggi di questo libro, quindi, sono in difficoltà con il sentirsi parte di questa famiglia, ma tutto sarà soltanto in salita per loro.

SPOILER – POST READING

Butch però non resterà umano ancora a lungo, cattolico fino al midollo, e forte fisicamente nonostante non sia un vampiro, sarà rapito dalla società di cui i lesser fanno parte: la lessering society, e questo lo porterà a una trasformazione che farà di lui un membro a tutti gli effetti della confraternita, tanto che lui e V diventeranno una delle coppie più letali per i loro amici.

Anche se questa storia è un tassello importante della famiglia della confraternita, è una storia che si perde un po’ a confronto a quella che l’ha preceduta e a quella che la segue, tuttavia ci sono degli elementi che le danno il giusto valore. Già con Wrath abbiamo visto cosa vuol dire matrimonio per i vampiri, ma non avevamo mai visto cosa realmente vuol dire essere membro della Confraternita del pugnale nero, e sarà proprio Butch che consentirà ai lettori di vivere questo momento così importante per la prima volta.

Un volume che merita, quindi, che anche se non regge il confronto con gli altri è comunque accattivante e che ti incolla alle pagine della scrittrice. A volte, soprattutto in saghe così lunghe, alcuni personaggi sono apprezzati e amati con il tempo, e questo è proprio il caso del nostro Butch.

Possesso

I personaggi di questo capitolo vanno studiati affondo prima separatamente e poi insieme, questo perché questo è un capitolo col botto, nel vero senso della parola. Alcuni fan della confraternita, e forse un pochino anche me compresa, hanno espresso un favoreggiamento sfegatato per questo libro che per tutti gli altri usciti fino ad oggi. La storia di Vishous e Jane non soltanto supera quelle vissute fino a questo punto, ma anche quella dei reali Wrath e Beth, non perché loro non siano una coppia perfetta, anzi, ma perché in quella di V e J davvero non manca assolutamente nulla.

Facendo un’altra parentesi importante, da questo capitolo, la Ward inizia a mischiare in particolar modo le storie, presentando in maniera decisa i personaggi dei capitoli successivi in maniera molto più decisa. Probabilmente anche perché dopo quattro volumi si ha anche la possibilità di spaziare molto, tuttavia, non è questo il romanzo dal quale partono le vicende dei personaggi già conosciuti. È una cosa complessa da spiegare, ma è come se i primi romanzi (questo compreso) fino a quando parlano dei membri effettivi della confraternita sia lì a gettare le basi per quello che verrà dopo, intrattenendo il lettore con storie secondarie nei momenti più tristi, difficili o statici della trama principale. Uno stile narrativo che è solo da invidiare alla nostra adorata Ward.

SPOILER – POST READING

Passiamo invece ai protagonisti, la dottoressa Jane, una delle donne che in assoluto amo di più della serie, è una donna affermata, che ogni giorno combatte per salvare delle persone, che si mette in discussione, che ha le sue esperienze le sue battute d’arresto e il suo stile di vivere. Insomma, non è un’allocca, una donna che è lì con le mani in mano ad attendere che il primo di turno la faccia diventare madre e moglie, anzi, è il contrario, lei non ha alcun interesse verso gli altri se non quando sono su un tavolo operatorio. È completamente immersa in se stessa e nel suo lavoro, anche se questo cambia quando incontra il suo Vishous.

Prima di parlare di lui però c’è un’altra considerazione che ci tengo a fare, le pratiche descritte in questo romanzo, ovvero quelle sadomaso, raccontano un retroscena erotico che non tutte le lettrici possono non appoggiare o favorire per loro stesse, ma la Ward non scrive per raccontare cliché di nessun tipo. Il fatto che persone con un carattere così forte come V e Jane si ritrovino a vivere una sessualità che mette in dubbio la loro forza emotiva è qualcosa di così reale che rende questi due personaggi ancora più perfetti. Sì, perché come può essere un uomo o vampiro, anzi, grosso, muscoloso, deciso, maturo, onesto, altruista (anche se può non sembrare), misterioso e una donna forte, sicura, intraprendente, solitaria assolutamente perfetti?! Ci deve essere un momento della loro vita in cui possono abbandonare i loro abiti e vestirne altri che possono rappresentare la loro valvola di sfogo. Beh l’espediente sessuale usato dalla Ward è qualcosa di inaspettato ma di decisamente azzeccato ai due personaggi, la sensazione personale, infatti, come si vedrà anche in altre storie, è che il lato erotico della saga non vuole piacere ai lettori nello specifico, la scrittrice racconta semplicemente di coppie diverse, che approcciano in modo autonomo tra di loro, non ci sono dei fili che guidano gli amanti, sono completamente indipendenti dal volere della Ward e del lettore. Quello che voglio dire è che non deve piacere a noi, ma deve piacere a loro, ai personaggi, e quindi pur se non si appoggiano quelle pratiche, si deve guardare l’insieme che a mio dire è assolutamente divino.

Passiamo ora all’affascinante Vishous. Il più amato dalle donne non soltanto per la virilità che la Ward ci tiene più volte a descrivere, ma anche per il suo essere tenebroso, spesso le donne sono attratte dal lato oscuro perché è quello che più incuriosisce e si sa che le donne sono particolarmente curiose. Ma ad affascinarmi di più sono gli aspetti “magici” di questa figura, uno donato dalla madre e uno dal padre, V infatti, come si scoprirà più avanti è figlio della Vergine Scriba e per questo dotato di visioni che gli mostrano la morte delle persone a cui tiene. Come potrebbe mai, una persona che sa quando moriranno i suoi cari, innamorarsi di qualcuno, sapendo quando la perderà?! Per non parlare poi del fatto che è esattamente ciò che accade, è a dir poco estenuante.

Da parte di padre, invece, V essendo figlio del Carnefice, ha una dote racchiusa in una mano, è dotato di un potere letale, per questo l’uomo indossa sempre un guanto che impedisce al potere di uccidere chiunque involontariamente e che gli ritorna particolarmente utile in battaglia.

Tralasciando ora la storia d’amicizia tra lui e Butch che è tenera ma che è già stata raccontata, un altro aspetto interessante di questo personaggio è il suo lato nerd. È Vishous che si occupa di cancellare i video degli umani nei quali compaiono vampiri alle prese con i lesser, che controlla il mondo del web dal loro punto di vista, che controlla anche tutta la sicurezza della tenuta, quest’uomo è davvero uno dei perni più importanti della confraternita. Tuttavia, nulla nella serie della Ward è perfetto. Ha vissuto un infanzia difficile, V è stato allevato da suo padre, gli è stato insegnato a essere spietato a non provare mai amore per nessuno se non un senso di fedeltà verso se stesso e quello in cui crede, è una sfida infatti, vedere come V e J riusciranno a trovare il loro equilibrio, ma come già detto, non esiste coppia meglio assortita, senza alcun dubbio.

 

Oro sangue

Dopo due capitoli, durante i quali i fratelli Zsadist e Phury vengono un po’ messi da parte, eccoli comparire ancora, stavolta però il protagonista è il fratello “buono” Phury che viene analizzato in ogni dettaglio. La crisi interiore di questo personaggio è già in parte affrontata nel terzo volume, questo perché il suo amore per Bella è alquanto distruttivo quanto non corrisposto, e così per salvare il suo confratello Vishous, decide di prendere lui il posto di Primale e permettergli di vivere la sua storia d’amore con Jane – tra l’altro appena resuscitata dalla Vergine Scriba nonché madre di V, Phury si sacrifica al suo posto, il più “puro” tra i fratelli deve generare la prole di vampiri e quindi deve avere rapporti con tutte le elette (le donne che hanno il compito di nutrire e di assecondare le voglie sessuali dei vampiri, nonché quello appunto di generare altri vampiri, che potremmo definire di “sangue puro”). Questo sembrerebbe un buon modo per Phury di allontanarsi anche da quel triangolo amoroso in cui si sente coinvolto anche se Bella non ha mai dimostrato alcun interesse per lui se non un puro affetto, ma il peso delle sue responsabilità porta Phury a dedicarsi così ciecamente alla nuova battaglia con la lessering society che il vampiro è sull’orlo di una crisi interiore.

SPOILER – POST READING

La sua, di storia d’amore, non parte proprio col piede giusto, Cormia è la Prima Sposa delle elette ma è anche totalmente estranea alla vita sulla terra – questo perché le elette essendo delle donne pure e caste aspettano nel Santuario della Vergine Scriba che un vampiro della confraternita le convochi, ma per il resto svolgono quasi una vita come in convento. A rallegrare le sue giornate c’è John Mattew che ritorna tra le pagine di questo capitolo, ma che avrà qualche altro problema da risolvere con un membro della famiglia di uno dei suoi più cari amici Qhuinn, ovvero Lash suo cugino. Una nota molto forte nella trama secondaria di questo libro è proprio il risvolto di questa situazione, John e Qhuinn saranno, infatti, legati dal Re a causa di un incidente avvenuto con Lash e a causa del quale Qhuinn diventerà la guardia del corpo di John, l’ahstrux nostrum.

Nel frattempo, nella trama principale vediamo chiaramente un Phury che è sempre più perso in un’oscurità che lui stesso si va creando, se non verso la fine, quando riesce a liberarsi del mago e ad amare Cormia, l’eletta con la quale ha avuto un rapporto consenziente anche se si lascia picchiare da John che pensa che sia stata violata dal confratello.

Anche il personaggio di Cormia è un punto fondamentale di questo libro, non soltanto perché aiuta il vampiro perso a ritrovare la strada giusta, ma anche per le altre sue amiche elette. Sarà lei il motore del cambiamento, perché le elette, vedendo come si vive sulla terra, capiscono che forse per loro c’è una via diversa da quella della clausura, verranno fatte delle modifiche a quelle antiche tradizioni, e alle elette sarà concesso di vivere insieme a Phury e Cormia, liberandole da quella prigionia volontaria.

Infine, la Ward, mai stanca dei colpi di scena, preannuncia una storia che presto vedremo comparire nei prossimi capitoli della saga, per ora resta un amore “poco” corrisposto, ma è chiaro che tra Blay – altro amico di John – e Qhuinn nascerà qualcosa, ma questa è un’altra storia.

Riscatto

Da questo capitolo della saga si potrebbe dire che iniziano le famose “storie secondarie” questo non perché siano meno importanti, ma perché completato il cerchio dei membri effettivi della Confraternita, la Ward si dedica ai personaggi che sono attorno a questo nucleo. Infatti, da qui in poi i protagonisti non saranno veri e propri confratelli, ma in qualche modo sono membri che più o meno entrano in contatto con loro e che porteranno alcuni scheletri nascosti negli armadi dei confratelli alla luce e piuttosto forte.

Con questo libro si vede una nuova figura, quella dei Symphath – ci sono anche molte altre figure in questa serie che sono già comparse nei capitoli precedenti ma non voglio fare troppo spoiler e quindi per scelta preferisco non menzionarle – ovvero una sottospecie di vampiro ma che ha poteri di controllo mentale, necessitano di sangue come i vampiri normali, hanno però occhi rossi che lacrimano sangue. Parlerò anche di un’altra sottospecie dei vampiri, perché presto avremo anche a che fare con loro, che sono le Ombre. Diversamente dai vampiri e i Symphath, loro possono camminare alla luce del giorno, nascondersi agli umani, hanno un genere di potere diverso da quello dei vampiri ma non è chiara la loro essenza principale.

SPOILER – POST READING

Questa spiegazione è doverosa perché il protagonista di questo libro è Rehvange, un mezzo – symphath, a metà perché sua madre era un’eletta stuprata che era destinata a un membro della Glymera (lei è destinata proprio al padre di Bella). Il mezzo – vampiro, è proprietario di un club della zona e le quali guardie fidate sono proprio due ombre: iAm e Trez.

C’è da sottolineare che i symphath sono stati esiliati dal padre di Wrath perché malvagi e per questo motivo sempre tenuti lontani dalla società. Rehv, però, godendo di essere per metà vampiro si nasconde tra gli umani, anche se costretto di tanto in tanto a far visita alla Principessa.

Ma chi è la Principessa? È colei che ha fatto del male a Zsadist, sorellastra di Rhev. Ciò che lo spinge ad assecondare la folle Principessa è l’amore per la sua famiglia, per Bella e per la madre che in questa storia sono le vittime più deboli.

A salvare Rhev dalle ombre della sua vita e dal male è un’infermiera dell’ospedale di Havers, una vampira di nome Ehlena. La ragazza non delude per niente, le sue reazioni sono del tutto giustificate anche se l’ha vinta l’amore e quello che lei prova per Rhev nonostante le bugie.

In questo libro però non manca un’altra storia della Confraternita, quella di John, personaggio finalmente raccontato nel dettaglio, anche se non del tutto. Il suo invaghimento per la symphath Xhex lo ferirà moltissimo, nonostante lui sia già stato segnato dalla scomparsa e poi dal ritorno di Thor. Thorment, non è un personaggio nuovo nella serie, era un carissimo amico di Wrath nonché membro più antico della confraternita, che però perde sua moglie nei primi volumi. Questo lo porterà a una follia tale da scappare, fino a quando non sarà Lassiter a insistere per il suo ritorno nel castello. Prima che andasse via, lui stava facendo da padre al povero John e il suo allontanamento volontario lascia il ragazzo allo sbaraglio.

Questo, insieme alla symphath, spingono John a crescere, a non essere più il ragazzo che era stato un tempo, ma a diventare un adulto con tutto ciò che comporta esserlo.

Tuttavia, devo scagliare una lancia a mio favore, che John sia la reincarnazione di Darius l’ho pensato dalla prima volta che ho letto il suo nome, e come dimostrato nelle pagine dei volumi letti è una teoria confermata, sì perché inspiegabilmente il ragazzo sviene continuamente quando incontra Beth, e non riesce a giustificare quell’amore paterno che prova per lei anche se molto più giovane della vampira. Infatti, anche se non è una teoria ufficiale, la Vergine Scriba abbia fatto un patto con Darius alla sua morte: gli ha concesso di incontrare sua figlia, ma non potrà mai riconoscerla come tale, e in cambio non avrà modo di comunicare con lei, infatti, il ragazzo non può parlare, e parla con la lingua dei segni.

Tu sei mio

Finalmente la storia di Xhex e John arriva sulla linea principale della narrazione, ma a spingerli l’uno tra le braccia dell’altro è proprio Lash, ucciso da Qhuinn ma reincarnato dal padre Omega, che rapisce la guerriera. Sarà John a ricostruire il lato più fragile di Xhex e porterà i due finalmente ad accettare i propri sentimenti.

Nel frattempo sempre più chiara e dalle sfumature che danno tanta gioia quanto dolore è la storia che si va via via definendo tra Blaylock e Qhuinn, i due hanno tantissime difficoltà ad andare d’accordo, soprattutto Qhuinn, anche se infondo sa dove lo porteranno i suoi sentimenti.

È interessante ed emozionante anche il rapporto che John istaura con Zsadist, i due condividono un passato difficile, entrambi in modo diverso sono stati violati, è così che John entra a far parte della confraternita, chiama il telefono amico per non tentare il suicidio, conosce Mary, con lei viene riconosciuto da Bella e lei lo porta da Thorment e Wellsie, che dopo la transizione lo accludono, grazie a Wrath, nella confraternita.

SPOILER – POST READING

Solo un’altra parola su questo volume: adoro Xhex e la odio, la detesto. Una donna come lei, una guerriera lo è veramente se riesce ad accettare anche la sua parte più dolce e tenera. Sfuggire dall’amore non è necessariamente una debolezza, implica che avrai una vita da proteggere oltre alla tua e questo ti rende meno egoista. Non dico che non la capisco, ne ha passate tante, ma prima o poi il suo cuore a John doveva aprirlo, perché altrimenti non sarebbe andata mai da nessuna parte. Una forte come lei, deve esserlo a 360gradi! Le donne forti e combattive, quelle che sanno cosa vogliono e che non si indeboliscono quando si innamorano sono le mie preferite, e proprio quando Xhex stava iniziando a farmi irritare tanto da lanciare il libro dalla finestra, è diventata quello che mi aspettavo diventasse, una donna che non ha bisogno di essere amata ma che ha nell’amore una forma di felicità che la salva anche un po’ dalla durezza di se stessa.

Piccolo sprazzo dei capitoli successivi? La comparsa (reale) sulla scena, e direi anche finalmente di Payne, la gemella di Vishous, attenderemo con ansia di conoscere questo personaggio.

 

Ferita

La trama si infittisce sempre di più, le storie di questo volume sono moltissime e alcune tra di loro non si incrociano direttamente, iniziamo da quelle più “marginali”.

L’amore tra Blay e Qhuinn viene messo a dura prova, Saxton cugino di Qhuinn, diventa l’amante di Blaylock che ha deciso di provare a dimenticare il migliore amico in una sorta di stentato chiodo scaccia chiodo. Sono fiera del tentativo di Blay, non può fare il cagnolino di Qhuinn, ma povero Saxton, però! Insomma la storia d’amore – odio tra i due sta diventando degna della soap-opera Beautiful.

SPOILER – POST READING

Compaiono i personaggi, che devo dire trovo un po’ seccanti della banda dei bastardi, con il loro capo Xcor, che vedremo in seguito avrà un ruolo d’onore nella storia, ma che non sono altro che l’ennesimo nemico da battere, come se la Confraternita non avesse già abbastanza gatte da pelare.

Ora ci sono le trame più strettamente connesse tra loro, Vishous e Jane che affrontano la loro brutta crisi coniugale e Payne e Manello.

Vishous scopre di avere una gemella che è stata ferita da Wrath durante un combattimento e che per questo non può muoversi. Jane che ancora cerca di conoscere come reagisca il corpo di un vampiro, va a chiamare Manny Manello, un suo collega umano e lo porta dai vampiri. Lì Manello si innamora di Payne, di un sentimento così semplicemente ricambiato che nulla smuove Payne dal suo desiderio di porre fine alla sua vita se non il dottore. È così che lui viene richiamato al castello, ma intanto davvero non si spiega che problema abbia la ragazza, se l’operazione è andata a buon fine, per quale motivo non riesce a guarire?

Nel frattempo qualcosa si rompe tra V e la dottoressa Jane, e porta Vishous a così tanti tentativi di autodistruzione, da coinvolgere persino membri della confraternita che rimangono feriti in un attacco. V si rende conto che sta mettendo in pericolo troppe vite e chiede aiuto al suo migliore amico Butch, l’unico che possa ancora dare al vampiro la “salvezza”. Modo rude, il suo di chiedere aiuto, ma che mostra ancora un altro lato del confratello che immaginavamo come un essere perfetto, tutti hanno dei problemi, e per ordine naturale delle cose, più sono alti i pregi, ancora di più lo saranno i difetti. L’equilibrio dello spirito è così importante che se pende da una delle due parti, può portare alla distruzione dell’altra fino all’annientamento di se stessi.

Payne scopre però, che sua madre non l’ha tenuta rinchiusa e basta facendole da carceraria, ma le ha fatto anche un dono, quando la ragazza prova dei sentimenti molto forti, la stessa luminescenza che permette a Vishous di avere le visioni, permette alla ragazza di camminare di nuovo. Naturalmente una vampira cresciuta senza mai conoscere nessuno se non la propria madre, inizia ad avere le prime esperienze con Manello, l’umano di cui si è innamorata follemente, e sono proprio le esperienze con lui a far esplodere il suo potere. Manello, infatti, potrà restare nel palazzo con gli altri vampiri pur rifiutando di diventare uno di loro, semplicemente perché il potere di Payne oltre a salvare lei stessa, evita a lui gli acciacchi e l’invecchiamento, consentendogli di poter restare umano.

Diciamo che qui esce un messaggio poco chiaro, che dovremmo pensare che il sesso è una medicina?! Ammetto che potremmo anche pensarlo, ma forse qui la cosa è un po’ estremizzata, sono rimasta un po’ delusa dal personaggio di Payne, un’altra guerriera come Xhex avrebbe giovato alla patriarcalità della confraternita.

 

Rinascita

Tralasciano il fatto che la storia tra Blaylock e Qhuinn è diventata eccessivamente lunga, un risvolto in questo libro lo abbiamo, anche se non dei migliori: Qhuinn decide di andare a letto con Layla, una delle elette, durante il suo periodo di fertilità, ingravidandola. Tra di loro c’è un forte affetto e un rispetto reciproco, ma si sa che questa non è mai stata una storia d’amore. Mentre Q è legato a Blay, Layla fa un gravissimo “errore” si innamora di Xcor, il capo della banda dei bastardi, vedremo cosa le capiterà nei prossimi capitoli.

Il libro però non è incentrato su questo strano quartetto, ma su un rapporto a sei: Lassiter è un angelo caduto mandato sulla terra per salvare Thorment, Thorment rifiuta di accettare la morte di Wellsie e del figlio che portava in grembo, per questo motivo la sua shellan resta bloccata nell’in mezzo.

SPOILER – POST READING

Il Creatore, ovvero il padre sia della Vergine Scriba che dell’Omega, decide di mandare sulla terra No One, nella speranza che lei e l’angelo possano riattaccare insieme i pezzi del cuore di Thor. È difficile ma alla fine non soltanto Thorment decide di andare avanti, ma si scopre anche che No One, che viene ribattezzata Autumn è la madre di Xhex.

Ma non è finita qui, ottenuta la “guarigione” dalle ferite che la perdita ha causato in Thorment, il Creatore non soltanto richiama nell’in mezzo Lassiter, ma anche Autumn e in questo modo il nostro vampiro Thor è davvero irrimediabilmente perso. Ma a tutto la Ward trova una soluzione: quando l’angelo si sacrifica e chiede di rispedire indietro la nuova compagna di Thor, non soltanto le permette di tornare indietro, ma fa l’ultimo sacrificio necessario affinché fosse perdonato per le sue malefatte. E così anche Lassiter può tornare sulla terra, ma stavolta da angelo a tutti gli effetti.

Diciamo che questo libro non è tra i miei preferiti perché sono i personaggi di cui si tratta a non essere “tra le mie grazie”, ma una cosa c’è da dirla, ogni capitolo della serie ha il suo perché. Le strade da percorrere erano soltanto due: o Thorment riusciva nel suo intento di suicidarsi, vanificando gli sforzi di Lassiter e lasciando per sempre Wellsie nell’in mezzo, o trovava il modo per superare il suo lutto. A volte anche nella vita reale, abbiamo bisogno di una spinta, questo tipo di perdite provocano un dolore così acuto e lancinante che non si possono semplicemente superare, ma soltanto si impara a conviverci con il cuore infranto. Senza capirlo nel profondo, questo libro risulterebbe banale: lui ferito dalla morte di lei, conosce un’altra ed ecco che sostituisce l’amore della sua vita con qualcun’altra. No, non è così. Quando si viene feriti così dalla vita, si deve combattere contro un demone che vive dentro se stessi e che soltanto il tempo può assopire (mai distruggere completamente), e a volte non essendo in grado di curarsi da soli, si richiede l’aiuto di qualcun altro. Può sembrare anche qui scontato che la ferita No One, salvi Thorment e che si lecchino insieme le ferite, ma anche qui chi lo pensa cade in errore: due anime ferite, possono rialzarsi insieme, aspettare che entrambe siano pronte e poi rimettersi di nuovo in gioco, creando un ordine e una stabilità che, forse, non si avrebbe se non fosse reciproco.

E con tutto questo si conclude un altro capitolo della saga, facendo solo presupporre cosa ci aspetterà nei capitoli successivi…

Il cerchio degli amanti

Eccoli finalmente sotto i riflettori, li abbiamo amati, odiati, amati, odiati per così tanti volumi che credo quei due siano stati la coppia più sofferta di tutta la saga, ma forse era così che la Ward desiderava che andasse a finire, sto parlando proprio di Blaylock e Qhuinn. Infondo se ci ragioniamo su un secondo, la situazione dell’accettazione personale e collettiva per chi ha una sessualità diversa da quella della comunità globale, suscita scalpore e incomprensione da parte di almeno metà della popolazione, e chissà se questo espediente usato dalla Ward non abbia proprio l’intento di abituare i lettori più scostanti da questo genere di rapporti a capire che infondo l’amore è amore a prescindere da chi coinvolga. I due comunque non iniziano nel migliore dei modi, ci sono tantissime cose in ballo e sicuramente la loro storia non “finisce” qui. Layla entra in una gravidanza a rischio fin quando Blay non chiede aiuto a Payne per non farle perdere “il bambino” (lo metto tra virgolette per non è proprio UN bambino, ma questo si saprà più avanti), e nel frattempo anche se Saxton e Blay si sono lasciati, Qhuinn è convinto che lo stia tradendo con lui.

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Nel frattempo, Qhuinn salva la vita a Zsadist rivelandosi un guerriero piuttosto valoroso, questo perché già nel capitolo precedente aveva salvato la vita del Re, per questo chiedendo aiuto a Saxton avvocato di Wrath, cambia la legge che stabilisce che soltanto i figli delle elette e dei vampiri puri possono diventare membri della confraternita, e così anche Qhuinn diventa un confratello a pieno titolo.

Altre due storie sulle quali non mi soffermerò per il momento sono quella di Assail e Marisol, lui membro della Glymera, lei giovane ladra, e l’intreccio delle Ombre di Rehv: Trez e iAm. Qui però la scrittrice fa già intuire di chi si parlerà a breve, Trez è destinato alla principessa delle ombre e col tempo a diventare Re delle Ombre, ma lui non è per niente interessato a questo ruolo, infatti, frequentando la confraternita incontra l’eletta Selene e si invaghisce di lei. Ciò che ancora Trez non sa è che Selene è affetta da una grave malattia sconosciuta: per periodi sempre più lunghi la ragazza resta immobilizzata come una statua, lei non sa che tipo di malattia sia, ma l’ha già vista e sa come finisce: si trasformerà in una statua, completamente. Quindi, cosa accadrà?!

Il Re

Il secondo giro era già iniziato e in ogni nuovo libro è sempre più marcato l’utilizzo della scrittrice per miscelare sempre più storie insieme, una sorta di multi-plot.

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In questo capitolo compaiono storie che davvero ho fatto fatica a leggere, una di queste è proprio la tresca tra Xcor e Layla, con una gravidanza a rischio, quando sai che è importante il tuo ruolo in quello che sta accadendo, ti innamori dell’uomo più pericoloso per il tuo Re e non riesci a togliertelo dalla testa in nessun modo?! Hai il totale rispetto del padre del nascituro che si preoccupa per te più che di chiunque altro, hai l’amore di Blaylock che avrebbe potuto scegliere semplicemente di odiarti, perché tra i tanti a cui potevi legarti scegli proprio lui? Più che dalla scrittrice (che comprendo) è il personaggio che mi urta i nervi. Ma la cosa che più adoro in assoluto è il loro ritorno: Beth e Wrath di nuovo protagonisti di un capitolo firmato Ward e questa volta ancora più interessante del precedente. Beh, perché la decisione che affligge la coppia non è una cosa da prendere alla leggera, ovvero avere un figlio. Cosa che Beth desidera enormemente ma che Wrath non vuole per diverse ragioni, tra le quali la paura di perdere la sua Regina e quella di marchiare suo figlio per tutta la sua vita come erede della stirpe dei vampiri negandogli ogni possibilità di essere un piccolo come tutti gli altri. Avere un figlio, è da sempre stata una priorità per qualsiasi reali, la nostra storia ne è pienamente testimone, ma Wrath non è un semplice Re, è un Re che deve fare i conti con una specie che sta sempre di più scomparendo perché le nascite hanno un tasso di mortalità altissimo sia per il nascituro che per i bambini-vampiri, un Re che non spinge i suoi confratelli a diventare dei tori da monta per le elette, ma li lascia liberi di provare amore e di amare chi vogliono, è un Re che non solo deve combattere contro un nemico della sua stessa carne, ovvero la banda dei bastardi, ma anche contro i lesser, che non sono umani, che tornano continuamente da zombie, che infestano le strade della città e nel frattempo tra una cosa e l’altra difendono anche gli umani che non fanno altro che cercare di scovare questi esseri sovrannaturali che si aggirano tra loro. Andiamo, chi vorrebbe lasciare a suo figlio così tante rogne?! Ma l’amore e la famiglia sono qualcosa che è innato nell’essere umano sotto ogni sua forma, anche se si tratta di vampiri e quando persino noi facciamo fatica ad accettarlo ci pensa il destino, beh in questo caso il Fado.

Sono davvero felice che siano tornati loro in scena, e quindi su questo libro preferisco non esprimere troppi altri pareri, ma lasciare al lettore la sua versione dei fatti e non parlare di tutto il resto che può esserci intorno.

Le Ombre

Questo capitolo è quello che riprende i personaggi conosciuti e con i quali abbiamo avuto un po’ a che fare nel libro di cui era protagonista Rhage. La trama è incentrata, infatti, su Trez che come abbiamo visto già nel libro precedente sfugge da un triste destino. l’Ombra è promessa a diventare il consorte della Regina della s’Hisbe, e per questo motivo è scappato insieme al fratello e si è nascosto nei bassifondi di Caldwell. Quando come ultima risorsa le due Ombre si rifugiano nel castello di Wrath, Trez conosce Selena, trovandosi in un amore che non sapeva nemmeno di desiderare. Tutto sembra complicarsi sempre di più, Trez a quanto pare è destinato a quel matrimonio per volere delle stelle, lui è Prescelto perché nato in un momento particolare, e la malattia di Selene sembra aggravarsi molto rapidamente.

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Ma la nostra scrittrice ci lascia uno spiraglio di luce in tutta questa oscurità. Trez dopo averle resistito con tutte le sue forze decide di far vivere a Selene la più bella storia d’amore possibile, considerato che purtroppo non le resta molto tempo. Anche l’altra ombra sarà una sorpresa perché anche iAm scoprirà lati di sé che gli erano completamente sconosciuti. 

Tra i tanti protagonisti di questo libro, torna Throe, ex spalla di Xcor e che si rivelerà per ciò che realmente è mentre quest’ultimo è totalmente preso dal suo amore clandestino con Layla. 

Né Blay né Qhuinn però hanno molto tempo per notare le sue assenze, il fratello maggiore di Qhuinn, Luchas è stato seriamente ferito e mutilato dai lesser, e nonostante Qhuinn sia stato ripudiato dalla sua famiglia sin da piccolo, ha una sola priorità salvare il fratello da se stesso e farlo tornare a stare bene. 

 

Nel frattempo, torna sotto i riflettori Rhage, la Ward infatti, sta preparando il terreno per il prossimo capitolo del libro, “la bestia” il vampiro entra in una tremenda crisi prima personale e poi matrimoniale, che aggiunta ai problemi di Selene e Trez e a tutte le preoccupazioni per Layla non fa altro che peggiorare la sua situazione. 

La Bestia

Ed ecco ritornare in prima linea uno dei nostri preferiti confratelli, questo capitolo è proprio incentrato su colui che realmente condivide se stesso con una bestia, ovvero Rhage.

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Si era già capito nel libro precedente che sarebbe ritornato, ma in questo capitolo lo fa davvero con il botto. Mentre, infatti, Beth e Wrath erano stati su fronti così discordanti all’idea di avere o meno un figlio, per Mary e Rhage questa possibilità non c’è mai stata. Mary avendo subito da giovane troppe chemioterapie a causa della leucemia non può avere bambini nemmeno se avesse potuto – senza considerare che in realtà è stata portata in vita dalla Vergine Scriba e che in teoria non potrebbe farlo a prescindere. Eppure sia Mary che Rhage sembrano la coppia così adatta ad avere una prole, soprattutto Mary, che dopo la sua “morte” decide di aprire un centro per donne e bambini in difficoltà Porto Sicuro con l’intento di salvare le persone in difficoltà, sembra proprio che sia stata privata di una cosa così meravigliosa come lo è l’essere madre. 

Tuttavia, bisogna avere fede, sia in un amore così forte che nella nostra scrittrice, che risolverà la questione nel modo più tenero e inaspettato possibile, sto parlando dell’arrivo di Bitty. Una piccola bambina che aveva un padre malvagio dal quale sia lei che sua madre erano state salvate dalla confraternita e portate al Porto Sicuro. La madre della piccola, però non resterà in vita a lungo e presto Bitty resterà da sola, o forse non proprio…

La Prescelta

Ecco il libro dove uno dei tanti nodi finalmente viene al pettine. Xcor, catturato dai membri della Confraternita è pronto per essere processato per alto tradimento, mentre Layla è disperata per il destino del suo amato.

SPOILER – POST READING

Personalmente non mi ha mai emozionato la loro storia, questo non vuol dire che non mi sia piaciuto questo libro o come la Ward abbia deciso di raccontare questa relazione, semplicemente non amo i due personaggi. Layla non è una delle mie donne vampire preferite, se non per l’amore che prova verso i due meravigliosi gemelli e per come, in qualche modo, riesce a tenere testa a Qhuinn pur sapendo di essere dalla parte del torto. Xcor d’altra parte non mi è mai piaciuto, certo una vita molto difficile la sua, allevato come V dal carnefice, fin da piccolo è stato cresciuto come un assassino e sarebbe difficile anche per se stesso immaginarsi un futuro diverso, ma purtroppo non riesco proprio a farmelo piacere come personaggio. Tra l’altro la fine di Layla è umiliante, vedere i suoi bambini in casa della Vergine Scriba – che nel frattempo si è congedata per sempre lasciando un posto vacante nel Santuario e un’altra sicurezza in meno per i confratelli – senza poter vivere appieno la sua esperienza da madre, perché?! Sempre per delle scelte che non ti hanno portato niente di buono, almeno fino a questo punto. 

Un altro membro della nostra grande casa che sta vivendo una sofferenza inaudita è proprio Trez, Selene ormai è andata via, nel Fado e lui è rimasto solo e con il cuore in mille pezzi. Non ci dimentichiamo, però, che a salvare vampiri, ombre e quant’altro, c’è sempre il nostro angelo preferito, Lassiter spinge in una direzione precisa, quella di far conoscere a Trez una nuova ragazza, qualcuna che può curare le sue ferite e dare alla nostra amata ombra un po’ di sollievo dalla sua tristezza. Tralasciando ora la storia di Trez, forse ho commesso un errore, Lassiter, beh forse non dovremmo più chiamarlo angelo o sbaglio?! Ops… Ma davvero non mi sarei mai e poi mai aspettata un finale del genere per questo personaggio, anche se sono dei vestiti che gli cadono addosso meravigliosamente, e spero che ci sorprenderà.

 

Ciò che invece sta succedendo ai miei amati Vishous e Jane è qualcosa di struggente e distruttivo, non posso tollerare che una delle coppie più belle della serie soffra di una crisi di questa portata, ma questo non fa altro che confermare la mia tesi: più grandi sono i tuoi pregi, maggiore sarà la possenza dei tuoi difetti, ma soprattutto la forza delle cadute sarà qualcosa di eclatante.

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