The Rain – Netflix (serie TV)

Sara Esposito/ Ottobre 3, 2020/ Series/ 0 comments

The Rain è la prima serie televisiva danese proposta da Netflix e divisa in tre stagioni. La trama è molto accattivante, una strana pioggia infetta gli esseri umani, che entrati in contatto con quest’ultima, in breve tempo muoiono. Nel frattempo, poche persone sanno cosa sta accendo, tra queste, il padre dei due protagonisti – a capo di un team di scienziati – che rinchiude appena in tempo la sua famiglia in un bunker creato per questo tipo di evenienze.

Non c’è che dire, all’apparenza sembra un inizio alquanto promettente. Tuttavia, la serie TV, nel corso delle stagioni, prende una piega inaspettata, che può piacere ma che può anche annoiare. Questo perché a diventare protagonista della serie TV non è più la strana pioggia, ma un ragazzo, che cambierà le sorti del mondo.

Da amare o da odiare, quindi, The Rain è in ogni caso un prodotto interessante e che merita un’occasione. Nonostannte sia composta, quindi, da tre stagioni è alquanto compatta, considerando che non comprende però un gran numero di episodi: la prima è di 8 puntate, mente le ultime 2 hanno entrambe 6 episodi. Inoltre, dalla critica la serie TV è stata accolta alquanto positivamente con un voto di 7,2 su 10, anche se non è di certo uno dei prodotti più forti messi al servizio da Netflix.

Titolo: The Rain

Anno: 2018-2020

Tipologia: serie TV

Genere: horror, thriller, apocalittico, fantascienza

Episodi: 3 stagioni (20 episodi)

Piattaforma italiana: Netflix

  1. Trama accattivante e da giudicare personalmente, perché è un qualcosa di diverso da quello portato fin ora dalle piattaforme di streaming e che quindi vale un giudizio piuttosto ad personam.
  2. Cast di giovani attori, tutti promettenti e con delle particolari capacità comunicative. Ogni personaggio interpretato ha una crescita importante e che insegna allo spettatore quanto l’essere umano, di qualsiasi fascia di età, abbia in sé un innato istinto di sopravvivenza, che può essere sfruttato in bene o in male a seconda della personalità del singolo.
  3. Anche a livello grafico è un prodotto ben organizzato, gli effetti speciali e le panoramiche non sono per niente deludenti e le scene sono quasi sempre abbastanza realistiche.

Personalmente trovo questa serie TV un buon prodotto, anche la piega presa dalla trama nella seconda stagione è stata leggermente deludente. L’idea di una pioggia creata in laboratorio era un ottimo punto di partenza e che il protagonista Rasmus fosse la chiave per risolvere questo problema era qualcosa di altrettanto interessante, tuttavia da qui a fare di questo giovane ragazzo, l’origine di un virus che ha distrutto il mondo intero è eccessivo. Per non parlare della conclusione finale, che piuttosto che un finale ad effetto, è pressoché sbrigativa e insoddisfacente. Il virus, come sappiamo, si è esteso a livello globale, come può un ragazzo che alla fine si arrende alla consapevolezza che il virus ha preso il controllo del suo corpo, arrendersi e per questo salvare il mondo?! Che la cura fosse nel suo sangue era un elemento chiaro sin da subito nella trama, come anche che per questo motivo doveva stare nascosto al resto dell’equipe del padre aveva un senso. Tuttavia, è stato trasformato in una sorta di Spiderman venom, il che fa perdere il senso di tutta la serie TV.

L’immagine che viene data della protagonista femminile, invece, Simone Andersen è all’inizio quella di una ragazza forte e con un caratterino molto sicuro, ma che con l’avanzare della storia sfocia nella classica ragazzina da cliché. Diffidente da subito ma che si innamora perdutamente del capogruppo tanto da essere disposta a fare qualsiasi cosa per lui, persino fargli bere l’unica dose (almeno così pensava) della cura per il virus, che avrebbe dovuto dare al fratello. Mai ferita ma sempre in pericolo di vita, Simone spesso prende decisioni per tutto il gruppo, che spesso porterà gli altri componenti a prendere strade diverse proprio a causa del suo carattere.

Personaggio sorprendente ma che migliora solo verso il finale è Patrick. Un giovane ragazzo che sembra essere il “fallito” di turno, allontanato dalla famiglia e che non si interessa di nessun altro se non di se stesso, che diventa un padre, inaspettatamente per il bambino di Fie.

Ragazzino un po’ irascibile, Rasmus è stato un bambino che da piccolo ha ricevuto la sua “seconda opportunità” dalla vita. Sin da subito si vedono chiaramente le scene del piccolo attaccato alle macchine e quasi in punto di morte. Crescendo con la sorella, diventa però un ragazzino complicato, probabilmente dovuto anche ai sei anni di reclusione all’interno del bunker, dal quale escono soltanto sotto costrizione, il gruppo di ragazzi unitisi a Patrick e Martin, infatti, ostruisce i condotti dell’aria, costringendo i due ragazzi ad uscire. Tuttavia, da qui a diventare il personaggio più cattivo della serie, ce ne vuole. Senza considerare che all’inizio e per la maggior parte della storia, Rasmus prende ordini dalla società per cui lavorava il padre, la Apollon, sono loro ad essere i “cattivi” come nel caso di Sten.

Il problema di Ramsus, però, è proprio il virus: preso il controllo del suo sistema immunitario, questo “virus” è un qualcosa che ha in sé una volontà tanto quanto è provvisto di un istinto di sopravvivenza. E allora come non pensare all’immagine di Spiderman Venom?! Per chi non lo conoscesse, si tratta della versione “cattiva” di Spiderman. Nei racconti della Marvel Comics, compare infatti la figura di Venom, un simbionte alieno, ovvero un parassita che per sopravvivere ha bisogno di un corpo umano. Quando, nel corso della storia, l’eroe – Spiderman – entra in contatto con questo parassita, si trasforma in un letale e feroce antieroe che uccide con un ordine ben preciso nella mente.

Quindi ecco un fortissimo parallelismo tra Spiderman e The Rain: se si considera che all’inizio Rasmus ha dentro di sé la cura, può essere considerato un eroe, anche perché a differenza di tutti i loro amici, anche se entra in contatto con la pioggia, lui non si ammala, ne è immune. Quando però si inietta il virus, che potremmo definire parallelismo di Venom, allora qualcosa cambia, il virus prende possesso del suo corpo, ma anche della sua mente, siccome non è più in grado di decidere obbiettivamente. Infatti, quando cercano di guarirlo, Rasmus ha anche delle visioni, sollecitazione del virus stesso, come arma di difesa.

Dunque, opinioni contrastanti e parallelismi bizzarri racchiudono la mia opinione di questa serie TV che nonostante tutto è sempre un prodotto, secondo me, da mettere nella lista “da vedere” magari senza molte aspettative, ma aperti a qualsiasi piega la trama potrebbe prendere.  

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