A Korean Odyssey – KDrama
Sara Esposito/ Agosto 6, 2020/ Series/ 0 comments

Storia d’amore coinvolgente e forse anche un po’ opprimente, quella tra Son Oh-gong, il Grande Saggio pari del cielo e Jin Seon-mi detta anche Sam-jang. I due, infatti, sembrano destinati ad incontrarsi da quando, ancora bambina, Seon-mi libera per errore Oh-gong dalla prigione in cui era stato rinchiuso.
È difficile stabilire come nasca questa storia d’amore, e chi siano esattamente gli antagonisti e chi invece aiuti la coppia. Sembra, infatti, che ognuno faccia soltanto i propri interessi, anche se poi alla fine “anche i mostri hanno un cuore”.
È una storia interessante e che presenta caratteristiche fresche di questo genere. Anche la protagonista femminile, Jin Seon-mi, nonostante il suo passato è una donna matura e forte, che non ha necessariamente bisogno di un uomo per mantenersi. Tuttavia, il pensiero di avere qualcuno che possa proteggerla dai suoi incubi è un sospiro di sollievo nella vita della giovane donna, che la spinge a “imprigionare” il Grande Saggio, in un patto, che porterà la storia verso un percorso che sembra già segnato.
Titolo originale: 화유기
Anno: 2017-2018
Tipologia: K-drama
Genere: fantasy, drammatico, romantico, horror
Puntate: 20 (1×70 minuti)
Distribuzione italiana: Netflix
- Ottima trama della quale è difficile indovinare un finale simile.
- Non è difficile che in un fantasy si mischino più generi diversi, ma qui abbiamo davanti un calderone ricco di romanticismo, con un po’ di comedy, scene “spaventose”, e altre dove ritroviamo tantissimi momenti rosa.
- Gli attori sono molto bravi e ben calati nella parte, anche se a volte i “personaggi” tratti dagli animali possono essere eccessivamente marcati, ciò fa parte dello stile onomatopeico dei paesi orientali, quindi è un qualcosa da accettare.
- Come spesso accade in questi racconti, punizione e perdono sono qualcosa molto legato a cosa è giusto e come ottenerlo, ed è interessante come qui a deciderlo siano delle “divinità” particolarmente irascibili.
- Ancora non è certo, ma ci potrebbe essere una stagione in uscita per la fine di quest’anno, quindi potremmo avere degli sviluppi dopo questo finale un po’ eclettico.
Una storia da romanzo rosa assolutamente singolare in questo racconto, due amanti uniti da un bracciale che non si sa bene fino a che punto li abbia uniti e dove invece ha creato scompiglio in una coppia che sembrava destinata a stare insieme fin dal primo sguardo. Se c’era qualcuno che come me ha sperato che ad un certo punto lei togliesse quel maledetto bracciale sarà rimasto altrettanto deluso. Tuttavia mi è piaciuto molto che alla fine lui sia stato in grado di toglierselo da solo, è un messaggio molto importante: ovvero che molto spesso siamo noi stessi la nostra prigione.
Il personaggio di Jin Seon-mi è, devo dire, uno di quelli che ho apprezzato di più nel settore del k-drama, ma anche qui c’è una pecca. Una giovane donna che vede i fantasmi da quando è nata, come può innamorarsi di un “tizio x” che le dice continuamente di amarla senza sapere se ciò sia vero oppure no?! Come se lei si “accontentasse” di quello che sta ricevendo, indipendentemente se sia reale o frutto di un “incantesimo”, tutto ciò faccio una gran fatica ad accettarlo, nonostante altrimenti non ci sarebbe stata nessuna storia da raccontare. Difatti, la comparsa dell’altro Geumganggo, la tiara che non funziona con chi non ha mai voluto opporsi al suo potere è un ottimo passo in avanti in quella che sembrava una trama eccessivamente scontata.
Anche la storia secondaria tra Woo Hwi-chul, ovvero il Re Demone, e Na Chal-nyeo (interpretata da Kim Ji-soo, attrice presente anche in Hwarang) è altrettanto intrigante, soprattutto perché dopo tante sofferenze almeno padre e figlio riescono a ritrovarsi (anche se sembra all’insaputa del ragazzo). Tuttavia, oltre alla loro storia, non ci sono ulteriori approfondimenti, e così anche se conosciamo le vite e i tratti psicologici degli altri personaggi come PK nei panni di un idol coreano e Yoon Dae-sik, non abbiamo di loro un quadro completo, se non un breve ritaglio dal passato dei due fratelli: la fata d’estate e il generale di inverno.
Ottime invece le interpretazioni dell’attrice Lee Se-young che si è ritrovata a gestire ben tre ruoli nella stessa storia, quello di Jung Se-ra, Richie e Ah Sa-nyeo, facendo uscire fuori determinate caratteristiche di ognuno di questi personaggi.
Per quanto riguarda invece l’aspetto generale del k-drama, è un prodotto da vedere e che fa passare un paio di giornate incollate al proprio account di Netflix, tuttavia ci sono alcune critiche da considerare, una tra queste è l’aspetto degli effetti speciali. Infatti, come anche mostrerò più in basso, nello special di questa recensione, i lavori al computer lasciano un po’ a desiderare. Purtroppo non sono poche le scene dove sarebbe stato necessario un occhio più attento ai particolari, tuttavia anche la messa in onda in Corea di questa serie è stata un po’ turbolenta, e quindi “ringraziamo” che sia arrivato fin qui, in fondo.
Speciale tabella dei maru e batsu (in giapponese del giusto “O” e sbagliato “X”)
Trama O
Tempistiche X
Attori O
Effetti speciali X
Questa tabella, è un riassunto nella quale rappresenterei i punti critici e di forza di questa serie TV. Allora per quanto riguarda la trama, Korean Odyssey è un’ottima storia, arricchita da particolari e da momenti di suspense, tuttavia, almeno per le prime puntate, è davvero eccessivamente lento. Difatti, ci sono delle puntate dove non accade nulla di eccezionale, e poi verso la fine, si fa sempre più interessante. Magari piuttosto che lasciare un finale eccessivamente aperto ad una nuova stagione, si poteva creare un prodotto più dinamico sin dall’inizio, dato che la storia c’era ed era molto interessante. Il cast presenta ottimi attori, Lee Seung-gi come protagonista insieme a Oh Yeon-seo, e tanti altri, tuttavia, nonostante la buona interpretazione, gli effetti speciali rendono il prodotto leggermente scadente. Non sarà facile far apparire un drago nel bel mezzo di una valle, ma anche le ferite da arma da fuoco nella scena dentro la fotografia sul corpo di Jin Seon-mi, spariscono e ricompaiono. Insomma, è un drama da vedere, ma poteva essere un ottimo prodotto con qualche finanziamento in più.
Special plus: Amore 사랑
Direi che è un drama consigliato perché in fondo la storia d’amore resta comunque travolgente, ma ciò che lo rende un prodotto “da aggiungere alla lista” sono senz’altro le scene “hot”. In pochissimi prodotti coreani (e orientali) appaiono scene simili, spesso un bacio appassionato è il massimo di dimostrazione amorosa che si possa chiedere. Nonostante non sia proprio uguale alle scene dei telefilm o film americani e italiani, in questo k-drama si trovano addirittura scene d’amore tra le lenzuola costose dell’attico comprato da Son Oh-gong. Diciamocelo anche se un po’ meno spontanea di quanto sarebbe stata interpretata da noi occidentali, molto più aperti sotto questo punto di vista, vedere Son Oh-gong e Jin Seon-mi che osservano le luci della città avvolti nel caldo piumone bianco è davvero, una scena tra le più romantiche che vedremo mai.

